Un
Mattino
Un
crinale risalgo in un mattino assolato
di
olezzi odorosi e canti d ' uccelli adornato .
E'
primavera inoltrata
e
la natura è ormai desta dalla lunga
invernata
.
Ignorando
un moderno natante apparso sul mare
mi
sembra indietro nel tempo di stare .
Chiudendo
poi gli occhi un istante per non
osservarmi
senbianza
bambino
torno colmo di speranza .
Ma
il futuro migliore non è stato
perchè
l ' uomo di oggi so bene quanto
L'
abbia sciupato .
Mentre
ragiono così un po' contrariato
un
bombo paffuto su di me si è posato .
Morbido
al tatto si lascia sfiorare
per
poi capire che non son da assaggiare .
Riparte
planando leggero sopra quel fiore
che
accanto al mio piè , immobile , è di uno
sgargiante
colore .
Presto
mi accorgo che il mio piccolo amico
non
è da solo , ma uno sciame d ' api sopravanza
di
poco .
Per
nulla atterrito come qualsiasi umano
mi
lascio rapire da quel loro danzare
arcano
.
L
' ape non punge , se non è molestata :
fermo
rimango quasi avessi una gamba
ingessata
.
Volteggiando
qua e là apparentemente per
caso
sanno
invece benissimo dove andare a
mettere
il naso .
Credenza
orientale non per niente le prende
a
simbolo di chi cerca tra tante la perfetta
amante
.
Altra
riflessione cupa e improvvisa
m
' assale :
quanto
ancora gli resterà da volare ?
E
' tempo che tutti s ' abbia a pensare
che
dopo di loro anche noi potremmo
sparire
!
Falso
è creder che nella scala della vita
ci
sia chi è stato creato soltanto per
tenercela
addolcita .
Intanto
però anche a me fa molto piacere
del
loro nettare ambrato ancora a lungo
godere
.
Evidente
è il ronzio che si espande
d
' intorno ,
mentre
cerco di proseguire perchè ormai è
mezzogiorno
.
M
' accompagna ancora e sono già un po'
lontano
,
tanto
mi ricorda le note acute di un violino
zigano
.
Mario
Ugo Consani 2010